Grotta Lavica Dimmuborgir


Surplice
: Elf

Cavaliere: Antares ,

Temperatura: Clima oceanico freddo ma temperato, con estati fresche ed inverni piuttosto miti.

Località:  Myvatn, Islanda

Descrizione

nei pressi delle formazioni laviche di Dimmuborgir, in una grotta sommersa, nascosto ad occhi indiscreti, si trova il dominio dell’Elf. E’ raggiungibile dall’esterno solo da chi conosca l’entrata subacquea di difficile se non impossibile individuazione dopo aver percorso un lungo e stretto corridoio allagato che sfocia nella zona più alta del dominio stesso. L’intero luogo è il risultato di una sapiente mano, capace di creare giochi ottici che lo rendono singolare e decisamente mortale, fornendolo quindi di una difesa quasi sopraffina. Chiunque non lo conosca bene, quel tanto da mettere i piedi sul giusto percorso, potrebbe cadere e andare incontro ad una fine non proprio piacevole. Sollevando il capo, ci si accorgerà che il soffitto lascia trasparire i giochi d’acqua del lago, senza dare modo ad alcuno di accorgersi della presenza del luogo di fede ma permettendo a chi vi dimora di seguire il mondo lacustre al di sopra della propria testa. Lungo la volta ovale poi, disegni antichi e di un popolo sconosciuto si tingono di un azzurro capace di rischiarare l’ambiente, continuando poi sulle pareti e tutte le rocce ivi presenti. Dello stesso azzurro è la luce che illumina il luogo, disposta così in punti strategici tanto da non richiedere l’utilizzo di alcuna torcia o altro oggetto. Un abisso apparentemente senza alcuna fine scorgibile si estende in profondità, come se fosse collegato con il centro stesso della terra, e che nella forma ricorda un cono la cui punta sia rivolta verso il basso, simile in questo alla struttura dantesca degli inferi stessi. Sporgendosi sull’abisso, con difficoltà, sembrerà di scorgere sul fondo qualcosa in continuo movimento, un fiume ampio e dalle tonalità scure, screziato dei colori caldi della lava che sbuffa e di tanto in tanto riecheggia nei suoi scoppiettii per l’intera cavità in cui è racchiuso il dominio, rompendo il ronzio cupo che qui si sente, ad intervalli irregolari. Il fiume di magma infatti, produce un rumore di fondo percepibile ovunque, tale da far temere che tutto possa collassare su se stesso da un momento all’altro, simile ad un fremito costante, note di un basso prodotto dalla natura lavica del luogo. Tutto sembra sospeso nel vuoto, percezione che viene alimentata dall’elemento uditivo del ronzio. Pontili, colonne squadrate e possenti, danno l’impressione che una forza antigravitazionale di qualche tipo, mantenga il tutto fermo al suo posto, contrastando le leggi della fisica che vedrebbero cadere dabbasso ogni pezzo in cui sembra essere frammentato. Tuttavia, non si tratta altro che di illusioni create ad arte e che nascondono le insidie di trappole congeniali. Infatti, per poter scendere nell’abisso, si deve percorrere un sentiero pressoché concentrico, il quale alle volte corre lungo le pareti, altre invece, si sporge sul vuoto dabbasso prediligendo tragitti più rettilinei, richiedendo accortezza. Dopo diversi metri, quando sembrerà di essere oltre la metà del cono, si giungerà alla fine del percorso.
Qui si trova un ballatoio rettangolare lungo quasi tre metri e largo due, che precede una porta ogivale, semplice e ricavata nella nera roccia, priva di battente. Da qui infatti, si potrà accedere agli alloggi dello spettro, spartani, costituiti da una stanza circolare ed ampia, con quattro finestre ed al cui interno si trova lo stretto necessario: un letto a due piazze, una libreria, un lavabo ed uno scrittoio.
A destra del ballatoio, si trova un ponte piccolo e stretto, che sembra costituito da più pezzi sospesi nel vuoto e separati tra loro. Consente l’accesso ad un’isoletta triangolare attorniata da stalagmiti di ghiaccio antico dove, dopo poche scale strette e basse, si trova lo spazio in cui riposa la surplice. Dall’isolotto infine, parte una rampa invisibile di primo acchito che porta più in alto, verso il portale che da sul dominio, racchiuso in un cerchio di pietra decorato con iscrizioni.


Elf e le anime
Per il dominio, da cui comunque passano diverse e molte anime, non è raro scorgere strisce luminose, che tremolano nemmeno fossero preda di interferenze. Queste anime “glitch” appartengono a coloro che hanno sofferto in vita più di quanto avrebbero dovuto patire negli inferi dopo la condanna del Balrog. Di questi rari – rarissimi – casi, la Stella della Terra debole e quindi la sola entità di Elf, talvolta, ottiene delega dal Giudice stesso e si occupa di un dolce trapasso